Progetti Live

Ospiti delle formazioni

MIRKO GUERRINI ai Sassofoni

MASSIMO MANZI alla Batteria

KEYES III – JAZZSpell

Kristian Sensini – FLAUTO        Ludovico Carmenati – CONTRABBASSO
Paolo Sorci – CHITARRA

”Where two or three are gathered in my name, I am there among them”

La formazione, primo progetto a nome del flautista Kristian Sensini, propone brani originali, arrangiamenti di classici del repertorio Jazz e stravolgimenti di classici della Storia della Musica (dalla musica dei Beatles ai madrigali di Monteverdi, dalla Canzone Francese alla Musica Medioevale alla musica da film) scritti appositamente per la formazione. Si parte dunque dal presupposto che ogni singolo brano sia una tela bianca che va dipinta con l’arrangiamento, l’improvvisazione e l’interazione dei musicisti. Si tratta di un approccio trasversale alla musica che si snoda tra sonorità elettriche e acustiche in un flusso narrativo moderno conservando del jazz le radici del Blues e della musica Afroamericana, lo spirito di re-invenzione continua e di variazione sul tema cercando di farsi guidare dalla melodia quale tratto di unione, come filo che cuce tessuti e trame. I brani in repertorio vengono dunque riletti ed interpretati in maniera assolutamente personale ed originale senza dimenticare in questa rilettura il Sense of Humour ed il senso of wonder,componente spesso dimenticata ma assolutamente imprescindibile dal fare Jazz. I concerti sono arricchiti dalla proiezione di immagini e filmati nell’aspirazione ad una forma d’arte globale, che raggruppi arti visive e musica, che fonda organicamente tendenze artistiche varie. Il trio è adatto sia a contesti acustici (teatri e piccoli club) che a Festival di qualsiasi tipo; un ensemble del genere, essenziale e “ bonsai” , è inoltre il più adatto per avere ospiti altri musicisti, senza che si sacrifichi o snaturi l’idea di base del progetto.

 

ODD TIMES QUINTET – ITALO CALVINO IN JAZZ

SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE

FLAUTO     CONTRABBASSO    PIANOFORTE     CHITARRA     BATTERIA

Il concerto prevede l’esecuzione di brani originali, ispirati ognuno ad uno dei capitoli del capolavoro di Italo Calvino “Se una notte d’inverno un viaggiatore”. Come l’autore mette in opera, in un sottile e originale gioco letterario, gli artifici, gli ingranaggi, le trappole della scrittura e della lettura, così i 5 musicisti si divertono a riscoprire il piacere della musica intesa come “gioco”.  Si ripercorre l’intricato iter narrativo del libro nel quale la narrazione, in un complicato gioco di scatole cinesi, si interrompe più volte e riprende inaspettatamente con continui “cambi” e “colpi di scena”. La storia, che il lettore finisce di leggere nel letto, è la sua storia, di lui che sta leggendo, ovvero la storia del lettore che è letto. Allo stesso modo la musica suonata, con continui rimandi, citazioni e libere improvvisazioni, non è altro che la metafora dell’intricato mondo sonoro nel quale l’ascoltatore d’oggi si trova immerso. Che lo voglia o no. Il concerto inoltre è arricchito dalla lettura di alcuni brani tratti dal libro e dalla proiezione di immagini.

Due brani del progetto dedicato a Calvino sono presenti nel cd Jazzfriends for Emergency, pubblicato per la PhilologyJazz al quale hanno partecipato anche Stefano Bollani, Irio de Paula, Alessandro Lanzoni, Elio delle Storie Tese, Teo Ciavarella.

 

SKETCHES ON CLOCKWORK ORANGE

FLAUTO – CONTRABBASSO – PIANOFORTE – BATTERIA

“Eccomi là. Cioè Alex e i miei tre drughi. Cioè Pete, Georgie e Dim. Ed eravamo seduti nel Korova Milk Bar, arrovellandoci il gulliver per sapere cosa fare della serata.”

La famosa sequenza iniziale del film è sottolineata dalle note di Purcell reinterpretate in versione sintetica da Wendy Carlos con una buona dose di umorismo e dissacrazione, elementi fondamentali del Jazz. Il progetto coinvolge le musiche utilizzate da Kubrik nel suo capolavoro reinterpretate e riarrangiate in chiave Jazz. La dimensione dominante di questa colonna sonora è lo sbeffeggiamento, il sarcasmo, l’irrisione e nelle tracce trovano posto la Nona di Beethoven stravolta l’ouverture del Guglielmo Tell rossiniano, la Musica per il funerale della regina Maria di Purcell. Kubrick propone una meditazione sulla musica “alta”, quella assoluta e intangibile dei Beethoven, Purcell e Rossini, qui dissacrata da atteggiamenti impertinenti, da “baffi alla Gioconda” ben diversi dall’ossequiosa riverenza ad essa tributata in 2001: Odissea nello spazio. Questi i brani presi in considerazione per il progetto:   Title Music From A Clockwork Orange; The Thieving Magpie (Rossini); Theme From A Clockwork Orange (Beethoviana), Ninth Symphony, Second Movement (Abridged) Ludwig van Beethoven ;  March From A Clockwork Orange (Ninth Symphony, Fourth Movement, Ludwig van Beethoven); William Tell Overture (Rossini); Pomp And Circumstance March No. I (Sir Edward Elgar); Pomp And Circumstance March No. IV (Sir Edward Elgar); Timesteps (Wendy Carlos); Overture To The Sun (Terry Tucker); I Want To Marry A Lighthouse Keeper (Erika Eigen); William Tell Overture (Rossini); Suicide Scherzo (Ninth Symphony, Second Movement, Beethoven); Ninth Symphony, Fourth Movement (Beethoven); Singin’ In The Rain (Freed).

 

MITI MUTI

FLAUTO – CONTRABBASSO – PIANOFORTE

Musiche originali per la sonorizzazione di capolavori del film muto (Buster Keaton,Charlie Chaplin, Carl Theodor Dreyer, Alfred Hitchock, Sergej Ejsenstejn). Tutte le musiche proposte nascono da una rielaborazione originale su temi composti per la musicazione dal vivo dei films, Cinema e Musica sono due forti emozioni che in questo progetto si incontrano completandosi reciprocamente. Nella scelta del materiale visivo da proiettare durante il concerto, si è privilegiato l’eclettismo degli stili e la varietà delle immagini, da qui l’idea di non musicare un unico film nella sua interezza. Ci si è invece orientati nel proporre diverse scene tratte da diversi film d’epoca o cortometraggi, in una sorta di “zapping virtuale” all’epoca del bianco e nero.

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